
Percorso formativo ECM
in formato WEBINAR
Responsabile scientifico
Gianfranco Sevieri

Razionale
Nel dicembre 2019, nella città di Wuhan in Cina si è sviluppato
un focolaio di polmonite da causa sconosciuta. Il ceppo
responsabile della malattia, identificato nei primi giorni di
gennaio 2020, appartiene alla famiglia dei coronavirus ed è
stato denominato SARS-CoV-2. Il 30 gennaio 2020 l’OMS ha
dichiarato lo stato di emergenza internazionale e l’11 marzo lo
stato di pandemia.
Il nome ufficiale della malattia è COVID-19 (COronaVIrus
Disease 19). Colpisce principalmente il tratto respiratorio e
provoca una serie di sintomi descritti come simil-influenzali,
tra cui febbre, tosse, dispnea, mialgie, astenia e disturbi
gastrointestinali, quali la diarrea.
Nei casi più gravi si verifica una polmonite interstiziale, molto
spesso bilaterale, che in alcuni pazienti può evolvere verso
un quadro clinico ingravescente dominato dalla tempesta
citochinica e dal conseguente stato iperinfiammatorio; ciò
determina a livello polmonare quadri di vasculopatia arteriosa
e venosa con trombizzazione dei piccoli vasi. Le fasi finali di
questo gravissimo quadro clinico portano all’ARDS e in alcuni
casi alla CID, fino ad arrivare al decesso del paziente.
L’imaging del torace e l’ecografia polmonare rivestono un ruolo
fondamentale nel riscontrare i segni riconducibili alla polmonite.
La diagnosi molecolare può essere effettuata su campioni clinici
respiratori secondo il protocollo validato di Real Time PCR per
SARS-CoV-2.
Obiettivo
Condividere le esperienze “real life” vissute da Specialisti che
sono stati in prima linea durante la fase critica della pandemia
da SARS CoV2, con particolare riferimento al trattamento delle
polmoniti e alla gestione dell’urgenza respiratoria.
